Il nuovo reato di riproduzione in rete senza diritto attraverso l’intelligenza artificiale

reato di riproduzione rete mediante intelligenza artificiale

La legge 132/2025 in materia di intelligenza artificiale ha introdotto, all’art. 171 comma 1 lett. a-ter della legge sul diritto d’autore, la nuova fattispecie di riproduzione senza diritto di materiali disponibili in rete anche attraverso sistemi di intelligenza artificiale.

Il nuovo reato

Il nuovo reato punisce chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma, riproduce o estrae testo o dati da opere o altri materiali disponibili in rete o in banche di dati in violazione delle disposizioni su text and data mining (consenso all’uso a scopo di ricerca scientifica e non commerciale e concessione per fini diversi solo quando l’utilizzo delle opere e degli altri materiali riprodotti nell’ambito dell’attività di text and data mining non sia stato espressamente riservato dai titolari dei relativi diritti), anche attraverso sistemi di intelligenza artificiale.
Ferma la previsione di sussidiarietà del delitto, applicabile se tali attività non rientrino nelle più gravi previsioni degli articoli 171 bis e 171 ter della legge sul diritto d’autore.

L’oggetto della condotta punibile: il c.d. data scraping

Il termine data scraping si riferisce alla raccolta automatica dei dati e dei contenuti dei siti accessibili in rete e riguarda qui l’estrazione automatizzata di dati online per l’allenamento delle intelligenze artificiali: l’A.I. consente di generare immagini, testi, musiche o le loro combinazioni a partire dall’elaborazione dei giacimenti di dati accumulati attraverso lo scraping.

La violazione dei diritti di proprietà intellettuale

Tale raccolta di contenuti avviene senza riconoscerne la paternità agli autori, i quali così perdono il controllo sugli impieghi delle loro creazioni, sui propri dati e conseguentemente sull’esercizio dei loro diritti. La nuova norma intende dunque proteggere il copyright assicurando la sanzione penale in caso di sfruttamento illecito dei diritti.

L’impatto del nuovo reato sulla disciplina 231

L’art. 25-novies del D.Lgs. 231/2001 richiama, tra i reati presupposto, le violazioni previste dall’art. 171 della legge sul diritto d’autore, sicché la nuova fattispecie rientra nel catalogo dei reati presupposto ai fini della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Pertanto, l’illecito di nuovo conio potrà essere imputato sia alle persone fisiche, che agli enti.

L’A.I. act

La normativa italiana con questa nuova figura di reato rappresenta la prima forma di tutela a livello penale avverso lo scraping, considerato che l’A.I. Act dell’Unione Europea, il Reg. UE 2024/1689 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 12 luglio 2024, non dispone alcuna previsione in tal senso.

Lo studio legale Dal Pozzo di Milano presta la propria assistenza a soggetti privati, enti ed imprese anche in tema di tutela penale della proprietà intellettuale

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Studio Dal Pozzo

Avvocato penalista Milano

Avv. Licia Dal Pozzo