A.I. e reati: le disposizioni penali del DDL in materia di intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale reati

Il 23 aprile il Governo ha approvato il Disegno di Legge “Norme di principio in materia di intelligenza artificiale”, con cui prevede, sul piano penale, un fascio di reati commessi con l’impiego dell’intelligenza artificiale, alcune circostanze aggravanti di reati già esistenti ma commessi con l’impiego dell’intelligenza artificiale e l’impegno di adeguamento della normativa nazionale all’AI Act, entro dodici mesi, acquisito il parere delle competenti Commissioni parlamentari e del Garante per la protezione dei dati personali.

Principi e criteri direttivi del DDL

Il DDL ha stabilito che saranno implementate misure cautelari e sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive per inibire e rimuovere la diffusione di contenuti creati illecitamente anche con sistemi di intelligenza artificiale. Si interverrà altresì con la previsione di autonome ed ulteriori fattispecie di reato dirette a tutelare specifici beni giuridici esposti a rischio di compromissione per effetto dell’utilizzazione di sistemi di intelligenza artificiale che non siano adeguatamente tutelabili mediante interventi su fattispecie già esistenti. Si procederà anche all’introduzione di una circostanza aggravante speciale per i delitti nei quali l’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale incida in termini di rilevante gravità sull’offesa al bene giuridico tutelato, includendovi i casi di offesa ai beni attinenti alla persona e allo Stato.

Per il conseguimento di questi scopi si procederà alla revisione della normativa sostanziale e processuale vigente.

Sono poi previsti reati commessi con l’impiego dell’intelligenza artificiale e circostanze aggravanti di reati già esistenti nei casi di commissione del fatto con l’impiego dell’intelligenza artificiale.

I reati commessi con l’impiego dell’A.I.

Omessa adozione di misure di sicurezza per la produzione, la vendita, la messa in circolazione e l’utilizzo professionale di sistemi di A.I.

È prevista l’introduzione di una o più autonomi reati, oggi non ancora delineati, relativi al contrasto dell’omessa adozione o dell’omesso adeguamento in capo al produttore di misure di sicurezza per la produzione, la messa in circolazione e l’utilizzo professionale di sistemi di intelligenza artificiale.

Reato di riproduzione senza diritto di testo o dati da opere online o banche dati protetti dal copyright mediante l’impiego di sistemi di A.I.

Il reato riproduzione o estrazione, senza diritto, di testo o dati da opere o altri materiali disponibili in rete o in banche di dati a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma sarà punito anche quando si realizza attraverso sistemi di intelligenza artificiale. La previsione è inserita all’articolo 171, comma 1, della legge 22 aprile 1941, n. 633 ed è, quindi, stata immaginata come una violazione punibile con la sola multa, sebbene la condotta possa ledere gravemente i titolari dei diritti protetti. Si auspica che il prosieguo del dibattito parlamentare riesca a convergere verso la protezione efficace dei beni giuridici protetti con l’implementazione di misure adeguate, al fine di implementare il principio espresso dal DDL di previsione di sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive.

La sostituzione di persona commessa mediante l’impiego sistemi di A.I.

Il reato di sostituzione di persona potrà essere configurato anche quando la il fatto è commesso mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale.

Il nuovo reato di deep fake

La fattispecie di reato è una novità del DDL e prevede la sanzione penale per l’illecita diffusione di contenuti generati o manipolati con sistemi di intelligenza artificiale: in particolare è punito l’invio, la consegna, la cessione, la pubblicazione o comunque la diffusione di immagine, video, voce falsificati o alterati mediante l’impiego di sistemi di A.I. e idonei a indurre in inganno sulla loro genuinità.

La formulazione è ad oggi non definitiva, immaginandosi la possibile introduzione del dolo specifico di arrecare nocumentoa una persona e senza il suo consenso o, in alternativa, una circostanza aggravante se dal fatto deriva un danno ingiusto.

Le circostanze aggravanti di alcuni reati con l’impiego dell’A.I.

La circostanza aggravante comune dell’impiego dell’A.I.

Il DDL stabilisce l’introduzione di una nuova circostanza aggravante comune per l’avere commesso il fatto mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, quando gli stessi, per la loro natura o per le modalità di utilizzo, abbiano costituito mezzo insidioso, ovvero quando il loro impiego abbia comunque ostacolato la pubblica o la privata difesa, ovvero aggravato le conseguenze del reato.

Le circostanze aggravanti dei reati di aggiotaggio commessi mediante l’impiego di sistemi di A.I.

È previsto l’aggravio della pena se le condotte di pubblicazione o di divulgazione di notizie false e di realizzo di artifici che nuocciono alla stabilità del mercato sono commessi mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale, modificando le norme che prevedono le varie fattispecie agli art. 501 c.p., 2637 c.c. e 185 TUF.

Le circostanze aggravanti dei reati di truffa commessa mediante l’impiego di sistemi di A.I.

I reati di truffa e frode informatica saranno puniti più aspramente, quando il fatto è commesso mediante l’impiego di sistemi di A.I.

Le circostanze aggravanti dei reati di riciclaggio commessi mediante l’impiego di sistemi di A.I.

Sono previste circostanze aggravanti ai reati di riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio quando i fatti sono commessi mediante l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale.

Lo studio legale Dal Pozzo di Milano presta la propria assistenza a soggetti privati, enti ed imprese anche in tema di reati informatici.

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Studio Dal Pozzo

Avvocato penalista Milano

Avv. Licia Dal Pozzo