La nuova legge antipirateria e la sanzione per l’utente finale di servizi audiovisivi pirata

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È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 14 luglio 2023 n. 93 recante disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica, che sarà in vigore dall’8 agosto 2023. Tra le disposizioni si segnala l’aggravamento della sanzione amministrativa sino ad euro 5.000 a carico degli utenti finali di servizi audiovisivi pirata.

L’illecito amministrativo che punisce gli utenti finali di servizi pirata – Avvocato penalista Milano

Infatti l’utilizzo di pezzotto, siti web o IPTV illegali per la visione di contenuti audiovisivi o di eventi sportivi è un illecito amministrativo, oggi punito ancora più aspramente dall’art. 174 ter della Legge sul diritto d’autore, che la nuova Legge antipirateria ha appena novellato. 

Sono noti i sistemi impiegati dagli utenti finali di servizi audiovisivi pirata, a partire dal famoso pezzotto fino alle applicazioni installate sulle smart TV: in entrambi i casi la visione del film o dell’evento sportivo è abusiva poiché non si è acceduto all’offerta legale e si è fatto ricorso ai sistemi pirata, impiegando un decoder artefatto o sottoscrivendo un abbonamento abusivo di costo sensibilmente inferiore rispetto l’offerta ufficiale e così violando i diritti di tutti gli aventi diritto, produttori, editori, autori, artisti.

La norma prevede anche che il fatto sia punito con la confisca degli strumenti, con la pubblicazione del provvedimento su due o più giornali quotidiani a diffusione nazionale o su uno o più periodici specializzati nel settore dello spettacolo.

Quindi l’utente che abbia fruito abusivamente di quantità rilevanti di film, serie TV ed eventi sportivi potrà ricevere dalle Forze dell’Ordine preposte ad accertamento e contestazione della violazione, Guardia di Finanza e Polizia Postale, l’irrogazione di una sanzione amministrativa fino ad euro 5.000 con annessi dati per procedere al pagamento, oltre alle citate pene accessorie, confisca degli strumenti e pubblicazione del provvedimento su due o più giornali quotidiani a diffusione nazionale o su uno o più periodici specializzati nel settore dello spettacolo.

L’identificazione dell’utente avviene con le indagini a carico dei pirati che hanno fornito i servizi ai propri clienti, ad esempio analizzando i dati dei pagamenti effettuati.

Legge sull’antipirateria: la normativa sovranazionale

Gli interventi legislativi nazionali recepiscono da sempre in questa materia i trattati internazionali e le numerose direttive europee. Da ultimo, si ricorda la raccomandazione europea dello scorso 4 maggio relativa alla lotta alla pirateria online di contenuti audiovisivi, spettacoli teatrali e live, tra cui gli eventi sportivi, con cui la Commissione europea ha incoraggiato gli Stati membri, le autorità nazionali, i titolari di diritti e i prestatori di servizi intermediari ad “adottare misure efficaci, equilibrate e appropriate per contrastare le ritrasmissioni non autorizzate di streaming illeciti”.

Le ragioni sottese alla punizione degli utenti finali di servizi audiovisivi pirata

Le ragioni delle spinte normative sottese alla punizione severa della pirateria e degli utenti finali di servizi pirata sono molteplici, poiché la violazione dei diritti di copyright produce danni considerevoli, come analizzato dalle indagini di IPSOS condotte per FAPAV – la Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali. In particolare, nel 2021 il danno stimato sull’economia italiana in termini di PIL è stato circa 716 milioni di euro e la stima dei mancati introiti fiscali (IVA, imposte sul reddito e sulle imprese) è risultata pari a circa 319 milioni di euro. 

Nell’ambito dell’industria audiovisiva la stima del danno potenziale in termini di fatturato perso direttamente a causa della mancata fruizione di film e serie/fiction piratati è stato di 673 milioni di euro con quasi 72 milioni di fruizioni perse. 

Inoltre, la pirateria non solo è un freno per lo sviluppo del Paese ed un grave danno all’industria della creatività, ma mette anche a serio rischio l’occupazione: si è stimato una perdita di circa 10.000 posti di lavoro. Infatti alla realizzazione e trasmissione di film, serie TV o evento sportivo partecipano moltissimi lavoratori e a causa della pirateria questi lavoratori perdono o rischiano di perdere il posto di lavoro. 

Specularmente l’alto tasso di pirateria incide negativamente sulla produzione di nuovi film, serie TV ed eventi sportivi, sottraendo al comparto la linfa necessaria per i futuri investimenti e colpendo, da ultimo, anche la collettività tutta, che dovrà rinunciare alla qualità e alla quantità dell’offerta legale cui è stata abituata. 

Le conseguenze allarmanti non riguardano solo il fronte economico e industriale, ma anche la sicurezza degli utenti finali di servizi pirata: numerosi sono i rischi legati ad attacchi informatici con violazioni dei dati personali e bancari, oltre ai pericoli sui device attraverso malware e virus, posto che la pirateria è spesso gestita da organizzazioni criminali anche transnazionali.

Pertanto, il legislatore ha reputato che il fenomeno parassitario debba essere colpito su entrambi i fronti, sia quello dei pirati, tramite i reati che puniscono le condotte penalmente rilevanti, sia quello dell’utente finale con l’irrogazione della sanzione amministrativa.

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Studio Dal Pozzo

Avvocato penalista Milano

Avv. Licia Dal Pozzo